Il destino di centonovanta dipendenti della sede della Fujitsu di Milano è ben lontano dall’essere roseo, con la prospettiva annunciata ieri mattina del trasferimento dell’azienda oltre Manica.
La direzione della nota azienda giapponese di informatica, l’ha reso noto alle rappresentanze sindacali Fim CISL: per una cosiddetta fase di “riorganizzazione”, è previsto il trasferimento della produzione nel Regno Unito.
Se ciò accadrà, in termini pratici, si ritroveranno senza lavoro i dipendenti della sede milanese di via Spadolini, poco meno di duecento persone.
Come spiegato ai sindacati, l’Italia non sarebbe più in grado di supportare la crescita dei servizi offerti da Fujitsu.
I lavoratori, impiegati e dirigenti “a rischio”, hanno già concordato lo stato di agitazione che avrà inizio il mese di aprile.
Secondo i sindacati, è necessario da parte del Governo rivedere il piano strategico industriale dell’intero Paese, che le multinazionali considerano non più all’altezza per stabilirvi e mantenervi le proprie attività.