La guerra in corso da quasi una settimana, in Europa, sta già mettendo a rischio anche le esportazioni agroalimentari lombarde in Russia e Ucraina, per un valore complessivo di circa 100milioni di euro in un anno. È quanto stima la Coldiretti Lombardia in base ad una proiezione su dati Istat, riferiti al 2021, con le vendite che in Russia valgono oltre 77milioni di euro e in Ucraina circa 36milioni di euro.
Come si legge in una nota diffusa nelle scorse ore, “gli effetti del conflitto ucraino rischiano di cancellare tutto il Made in Italy a tavola dai mercati di Mosca e Kiev con le esportazioni agroalimentari italiane che nel 2021 hanno complessivamente superato il miliardo di euro, aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo”.
Il Decreto di embargo tuttora in vigore colpisce un’importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. L’agroalimentare è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura.
Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge, come illustra la Coldiretti, la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy, realizzati in Russia come parmesan, mozzarella, robiola, o nei Paesi non colpiti dall’embargo come scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano e gorgonzola di produzione Svizzera e Reggianito di origine brasiliana o argentina.