“Se sembra impossibile, allora si può fare!” è il motto di Beatrice Vio che a Tokyo con una grande gara ha conquistato il secondo oro olimpico consecutivo sconfiggendo per 15-9 la cinese Jingjing Zhou, già sua rivale sconfitta a a Rio nel 2016.
Un trionfo storico per la fiorettista veneta che ad aprile aveva vissuto uno dei momenti più drammatici della sua vita e della sua carriera di atleta.
A causa di una grave infezione da stafilococco, Bebe Vio aveva rischiato l’amputazione del braccio sinistro, salvatole miracolosamente dal Dottor Riccardo Accetta e dalla sua equipe all’ospedale Galeazzi di Milano.
Bebe Vio ha completato la preparazione olimpica in soli due mesi scegliendo di gareggiare solo nel fioretto rinunciando alla sciabola e compiendo un’impresa che per chiunque sarebbe stata impossibile sfoderando una grinta, un temperamento e una determinazione straordinari.