sabato, 2 Dicembre 2023

Sorridere nel buio, tornare alla vita

Il libro di Davide Giorgio Rosi si legge d’un fiato. Perché lui così l’ha scritto: tutto d’un fiato, come lasciando esplodere un fiume in piena interiore, il desiderio di mettere nero su bianco la sua storia perché possa servire di esempio agli altri.

Non è un racconto, non è un romanzo, non è un articolo di giornale, ma riassume tutte le caratteristiche più peculiari che si possono trovare in diversi stili letterari, non avendo scelto, l’autore, di aderire all’uno o all’altro genere: il libro è venuto e basta.

Presentata in questi giorni a Legnano, la pubblicazione di Davide Giorgio Rosi si intitola “Sorridere nel buio”, e soltanto in sei mesi dalla sua uscita ha raccolto 43.000 “like” sul social Facebook: un indiscutibile consenso da parte di chi nella storia di Rosi si è ritrovato, o ha recuperato emozioni e stimoli per guardare al futuro con positività.

Questo vuole ispirare Rosi: l’idea che nonostante la vita si possa accanire sulle persone con disagi, disgrazie, accadimenti avversi e per certi aspetti irrecuperabili, dentro ogni individuo risiede una forza interiore che non abbandona mai.

“Perché scrivere un libro di memorie? Perché avere la presunzione di raccontare la mia vita? Interessa qualcuno?”, si chiede Rosi nell’introduzione al libro.

Poi il racconto parte, tutto filato, senza lasciare spazio all’immaginazione, narrando vicende dolorose, cadute e risalite, sconforto sì ma che non ha mai sopraffatto l’animo di un bambino prima, ragazzo in seguito e uomo dopo, votato da sempre alla vita.

Un inno alla speranza e al fare tesoro anche delle negatività peggiori, perché “è sempre possibile cambiare, migliorare, vincere quando tutto sembra perduto, rialzarsi dopo una caduta nel profondo”, come scrive Davide Rosi.

Il libro porta in copertina un commento ed un augurio da parte dell’amico Leonardo Pieraccioni.

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