Potrebbe essere attuata veramente l’apertura dei ristoranti da domani, venerdì 15 gennaio, come previsto dal movimento #IoApro, che avrebbe raccolto in questi giorni più di 50mila adesioni in tutta Italia.
L’iniziativa che si è diffusa via social, invita i gestori di ristoranti (e in alcune regioni anche dei commercianti) ad ignorare le regole che impongono la chiusura anti Covid-19, lavorando nonostante i divieti, ma in sicurezza, garantendo il distanziamento tra i tavoli e l’obbligo delle mascherine.
Alla base della protesta, definita “gentile”, la necessità di lavorare, di non chiudere dopo settimane di incertezza e fermo, che stanno causando il fallimento di numerose attività.
I promotori di #IoApro sono coloro che, a suo tempo, hanno investito nei loro locali per metterli in sicurezza, adottando soluzioni anti contagio. Tuttavia non avranno da domani l’appoggio della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio, l’associazione di categoria, i cui vertici auspicano un confronto con le istituzioni per risolvere la situazione, anziché aprire illegalmente i locali.
Il fine settimana si annuncia “caldo” in attesa del nuovo DPCM, che tuttavia dovrebbe prevedere altre restrizioni. I ristoratori che stanno abbracciando l’idea della protesta avrebbero anche stilato un loro insieme di regole da rispettare: chiusura alle 21.45, obbligo della mascherina e tavoli riempiti a metà.
Alla riapertura potrebbero partecipare anche bar, teatri, cinema e palestre, tutti passibili di sanzioni.