Occhi verdi, capelli castani, Martina Sambucini, romana, è l’ottantunesima reginetta di bellezza eletta in un’edizione speciale di “Miss Italia”, in assenza di pubblico e di televoto, condotta da Alessandro Greco e Margherita Praticò.
Diciannove anni, con un diploma di liceo linguistico, la giovane neo reginetta che dopo 27 anni riporta la corona nella capitale, dichiara che il suo sogno è quello di “concludere gli studi con la specializzazione in psicologia della comunicazione e del marketing”, come racconta nella sua presentazione alla giuria, presieduta da Paolo Conticini e composta Roberta Bruzzone, Akash Kumar, Tiziana Luxardo, Raoul D’Alessio, Maddalena Cialdella, e Manila Nazzaro, Miss Italia ’99.
Ma la neo eletta Miss Italia aspira anche alla carriera nel mondo della moda. Martina Sambucini ha vinto sbaragliando la concorrenza di ventitré aspiranti Miss, rappresentanti di tutte le regioni italiane in aggiunta a Miss Roma (la stessa Sambucini) e Miss 365.
Ma l’edizione 2020 promette anche di segnare una sorta di “anno zero” nella storia del concorso, prendendo le distanze dal concetto di “donna oggetto” in cui i concorsi di bellezza rischiano pur sempre di scivolare.
Per la sfilata delle finaliste aboliti i bikini: le aspiranti reginette hanno calcato la passerella con abiti da sogno, realizzati in omaggio alla moda, settore basilare del Paese.
Addio anche a sorrisi cristallizzati e discorsi prestampati sulla fine delle guerre e la pace nel mondo: la presentazione delle candidate si è svolta in una serena chiacchierata con la giuria, raccontando i propri sogni e le proprie aspirazioni.
La finale, che è stata trasmessa in streaming sui canali social della manifestazione, sicuramente passerà alla storia come tantissimi eventi del 2020, corredata da mascherine e distanziamento sociale, cui però Patrizia Mirigliani, figlia del compianto Enzo patron del concorso, che dal 2011 ne ha raccolto il testimone, non ha voluto rinunciare per regalare comunque un sogno alle giovani partecipanti nonostante le difficoltà del momento contingente.
Silvia Ramilli