Si è spento domenica sera, dopo una lunga malattia, lo scrittore e giornalista Alberto Arbasino. Classe 1930, Arbasino aveva compiuto 90 anni a gennaio.
Romanziere, poeta, saggista ha attraversato il secolo con i suoi scritti carichi di un mix di ironia e severità, in particolare sulla provincia, sulla piccola borghesia e sulla famosa “casalinga di Voghera”, da lui inventata ma mai amata fino in fondo.
“Autore prolifico, intellettuale anticonformista, scrittore sperimentale che con il suo genio ha illuminato la cultura italiana e non solo”, queste le parole con cui lo ricorda il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini.
“Alberto Arbasino ha impresso un segno nella letteratura italiana del Novecento e la sua scomparsa lascia un vuoto, insieme a un patrimonio prezioso e originale. E’ stato uno scrittore di grandi qualità e creatività, un romanziere innovatore, un uomo di cultura poliedrico, tra i motori del Gruppo 63. La sensibilità con cui ha guardato la realtà si combinava con il coraggio della sperimentazione. Ha cercato espressione anche nella poesia. E con passione civile è stato giornalista, cercando sempre nella modernità strumenti utili alla narrazione e alla comprensione dei mutamenti, sociali e di costume. L’Italia si è arricchita del suo talento, e la cultura ne farà tesoro”, il cordoglio del Capo dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella che esprime vicinanza ai familiari dello scrittore scomparso.
Silvia Ramilli