Su richiesta della presidenza dell’A.N.C.C.I., l’Aggregazione Noleggiatori Con Conducente Italiana, cui è ovviamente concesso diritto di replica, la redazione di Settenews.it procede con la pubblicazione di una nota pervenuta a proposito dell’articolo pubblicato lunedì 27 marzo, sull’incidente avvenuto lungo l’autostrada A8 “dei Laghi” domenica 26. (https://www.settenews.it/un-furgone-ncc-ha-causato-lindicente-mortale-lungo-la-a8-dei-laghi-oggi-ne-discutono-anche-i-tassisti-di-milano/)
“Egr. Direttore, il Vs. articolo di ieri, sull’incidente mortale avvenuto in A8, mi permetto di asserire che è a dir poco allucinante. Innanzitutto bisogna attendere di comprendere la vera dinamica e causa dell’incidente. Sarebbe opportuno ascoltare il driver prima di metterlo in croce. Anche perché, ammesso e non concesso che testimonianze visive porterebbero a una sua prima responsabilità, chi può escludere un suo malore o un guasto tecnico? In queste circostanze, proprio perché spiacevoli, si deve porre ancor più precauzione nei giudizi, anziché ospitare valutazioni inopportune di un gruppetto di tassisti. Il finale “virgolettato” espresso da codesti é stato semplicemente vomitevole per l’intera categoria NCC. Una operazione di strumentalizzazione di un triste evento che può capitare a chiunque, anche a conducenti di auto bianche. Mai però, noi NCC, ci permetteremo di commentare con gli argomenti da loro asseriti, per cui ho riluttanza a entrare nel merito. Provi a rileggere adesso, dopo il mio testo, e soppesare bene quanto é stato sostenuto. Mi dica se sbaglio o meno nel considerarla una operazione di sciacallaggio, a partire dall’introduzione delle loro opinioni.
Nello scrivere: A loro giudizio, professionisti con licenza regolare che sanno come funzionano le cose… forse non ve ne siete resi conto ma avete balenato l’ipotesi che questo driver e la sua azienda NCC potesse essere priva di regolare autorizzazione. Tutto ancor prima del becero contenuto “virgolettato” con cui finisce l’articolo, sul quale stendo un velo pietoso:
“Li conosciamo bene. Prendono 200-300 euro a corsa, anche 400, e guidano veloci per arrivare in tempo a tutti i costi. Non sono tassisti, fanno le corse senza prenderle come fanno i tassisti, spesso senza rientrare mai in rimessa. Del resto, come farebbero se le loro licenze le hanno ottenute in molti casi fuori Milano, in altre città d’Italia? Però poi succede quello che abbiamo visto ieri: la velocità e la distrazione hanno causato la morte di una persona, e questo non dovrebbe mai accadere”.
Verotta Ferdinando – Presidente A.N.C.C.I.
La redazione di Settenews.it è aperta al dialogo e al confronto sulla questione con tutte le parti in causa, ed ha pubblicato le dichiarazioni raccolte in condizione di assoluta neutralità.