Battendo la Spagna per 5 reti a 3, dopo i calci di rigore, ieri sera, martedì 6 luglio, la nazionale italiana di calcio si è qualificata per la finale, a Wembley, degli Europei di Calcio.
All’indomani della partita e dei festeggiamenti di rito, vale a dire cortei, caroselli per le strade e baldoria fino a notte fonda in ogni paese e città, lungo tutta la Penisola, oggi si ragiona sull’evento sportivo che sta determinando, a detta degli esperti, un particolare coinvolgimento emotivo da parte del pubblico, sportivo e non: voglia di rivincita, voglia di recupero del tempo perduto, voglia di fare festa insieme.
Se sotto il profilo calcistico, quello più tecnico, la nazionale italiana si è confrontata con quella della Spagna ugualmente meritevole, a tratti anche più precisa, resta la vittoria dell’Italia giudicata un traguardo conquistato con il cuore. Non è ancora finita: ha detto l’allenatore Mancini, ma il Paese ha bisogno di emozionarsi e di credere ancora, psicologicamente e fisiologicamente, che tutto sia di nuovo possibile.