venerdì, 18 Aprile 2025
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La scuola di San Lorenzo di Parabiago intitolata a Felice Musazzi

(Foto dal Comune di Parabiago)

Felice Musazzi, fondatore della compagnia dialettale de “I Legnanesi”, celebrato in questi giorni in cui ricorrono i 100 anni dalla nascita, ha avuto i natali a San Lorenzo di Parabiago e proprio nella frazione si è deciso di intitolargli la scuola elementare.

“Felice Musazzi è nato a Parabiago il 10 gennaio del 1921, nella frazione di San Lorenzo. Da sempre manifestò una spiccata tendenza alla recitazione, tanto che, finita la guerra e dopo gli anni di prigionia in Russia, fonda, assieme a Tony Barlocco e Renato Lombardi, la compagnia teatrale dialettale “I Legnanesi”. L’inizio della compagnia è curioso perché, come spesso accade, tutto prende vita presso un oratorio: Legnarello, una frazione della città di Legnano e, poiché era prevista nella recitazione delle commedie il ruolo anche di donne, ma era vietata la partecipazione di attrici, i tre interpreti uomini dovettero necessariamente travestirsi. L’originalità e la capacità di far sorridere attraverso il racconto della quotidianità di allora, portarono la compagnia al grande successo che oggi conosciamo grazie a Felice Musazzi, attore nelle vesti della Teresa, ma anche commediografo e regista teatrale”, si legge in una nota del Comune di Parabiago, che vuole commemorare la nascita, l’uomo e il personaggio con l’intitolazione della scuola primaria di San Lorenzo, un’iniziativa condivisa tra Consiglio d’Istituto e Amministrazione comunale e, al momento, al vaglio della Prefettura e del Provveditorato agli studi.  

“Il centenario della nascita di Felice Musazzi richiama alla memoria storica la sua origine parabiaghese che, come Amministrazione comunale, intendiamo commemorare dedicandogli l’intitolazione della scuola primaria di San Lorenzo. In questo modo è un po’ come consegnare alle nuove generazioni la curiosità di conoscere l’attore e il personaggio di Felice Musazzi, una scuola a lui intitolata apre domande sulla storia e le tradizioni del nostro territorio: il tema del dialetto, della quotidianità di allora, del fatto che le donne nel dopo guerra non potevano recitare nelle commedie teatrali. La toponomastica non è soltanto un’intitolazione, ma un’occasione per creare conoscenza e alimentare la cultura”, ha dichiarato il sindaco Raffaele Cucchi.

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