Nasce a Varese la “Cucina del bene”: grazie ad un benefattore che vuole rimanere anonimo, è stata riaperta l’attività del ristorante Cento46, che oggi prepara 145 pasti caldi al giorno, per i poveri di via Bernardino Luini e per gli Ospiti delle Comunità Psichiatriche del Centro Gulliver.
Il progetto è stato avviato nei giorni scorsi, e sta funzionando grazie alla rete di volontari dell’Associazione Amici di Gulliver, che già durante l’anno collaborano con il Banco Alimentare per Siticibo, un progetto di recupero quotidiano di eccedenze alimentari presso mense aziendali e scolastiche, altrimenti destinate allo scarto.
“Cento46 ci garantisce i pasti, noi mettiamo i volontari e i mezzi. Abbiamo 11 volontari, alcuni storici, altri nuovi. Ogni giorno un volontario ritira il Doblò Fiat di Siticibo, che abbiamo grazie alla storica collaborazione con il Banco Alimentare, carica il cibo al ristorante e parte per un viaggio di due tappe”, spiega Mary, storica operatrice dell’Associazione.
La prima tappa in via Bernardino Luini, dove le Suore della Riparazione gestiscono la Mensa dei Poveri. Anche oggi, nonostante l’emergenza da Coronavirus, le religiose si preoccupano di non far mancare il cibo necessario e preparano le buste da consegnare alle tante persone in coda fuori dalla struttura. Seconda tappa a Cantello, presso la Casa Nuovi Orizzonti, sede di due comunità psichiatriche del Centro Gulliver.
Il furgone poi fa ritorno al ristorante, dove scarica il materiale, pronto per il turno del giorno successivo. E così, ogni giorno, da lunedì a domenica, sono raggiunte 145 persone per cena. Tutto nel massimo rispetto di decreti e ordinanze, come si legge in una nota.
Don Michele Barban, presidente del Centro Gulliver è molto soddisfatto dell’iniziativa: “Da un male è venuto fuori un bene. Troppo spesso siamo abituati pigramente a lasciar da parte intelligenza e buona volontà. Questa situazione ci obbliga a usare di nuovo testa e cuore, per trovare delle soluzioni creative. Chissà che sia una possibilità per una vera innovazione, di utilità per tutti. Desideriamo che questa storia sia di esempio e possa essere replicata. Condividiamo questa storia perché ci auguriamo che altri, ristoranti e benefattori, possano prenderne esempio. Tante sono le iniziative territoriali di solidarietà e mai come ora abbiamo tutti la necessità di ripartire dal territorio e dalle relazioni più vicine.”
(Per qualsiasi informazione e per chi desidera supportare il progetto è possibile scrivere all’indirizzo e-mail comunicazione@centrogulliver.it, o telefonare al +39 346 8001925.