Tempo di Natale, feste e dolci tipici: il panettone è tra i più ricercati ed acquistati in queste settimane che precedono brindisi e tavolate. Ma nei punti vendita la scelta può non essere facile, perché il dolce più tipico della stagione si trova proposto al pubblico in numerose varianti e marche, nonché in diverse categorie di prezzo.
Come orientarsi? Quali sono le migliori marche di panettone e chi produce quelli delle “sottomarche”?
Tra nomi noti e sottomarche
Una recente indagine ha permesso di stabilire che ai nomi più conosciuti, anche perché più pubblicizzati, delle case produttrici di panettone, come Tre Marie, Maina, Balocco, Bauli, Paluani, si affiancano e “reggono” il mercato quelli con il nome delle catene di distribuzione: Coop, Esselunga, Carrefour, Unes, che si scopre essere impastati, lievitati, confezionati dalle stesse grandi marche, ma venduti a costi inferiori.
Paluani e Vergani firmano il marchio Conad, Balocco si scopre dietro a Carrefour, Maina dietro al marchio Coop, Le Grazie dietro all’etichetta Esselunga. Le marche famose vendono panettoni con prezzi fino a 12-14 euro al chilo, ma anche a 5-9 euro al chilo; i panettoni delle insegne sono venduti a 3-4 euro al chilo.
Dove sono le differenze?
Gli ingredienti certificati sulle etichette sono gli stessi, utilizzati sia dalla marche più costose, sia da quelle che lo sono meno per la produzione dei panettoni. Differente può essere la provenienza degli ingredienti, le zone di origine di uova e farine, e diverse alcune fasi del processo di lavorazione, che non risulta sulle etichette. Sotto il profilo della genuinità, poiché sempre di panettoni si tratta, nonostante alcune differenze nella preparazione, i metodi non si discostano di molto e così anche la qualità dovrebbe essere ugualmente garantita.
Il costo finale dei panettoni, che può distinguersi, è influenzato non soltanto dai processi produttivi, ma anche dal marketing, dalla pubblicità e dalle campagne di sconti che cambiano man mano che ci si avvicina al Natale.