Dal 1° maggio prossimo, AEMME Linea Ambiente Srl sarà il nuovo gestore del servizio d’Igiene Urbana sul territorio di Castellanza, subentrando a Sieco, attuale gestore. Necessario per ALA fare chiarezza, anche a beneficio degli stessi lavoratori, sulla questione della mancata assunzione diretta di tredici lavoratori oggi Sieco.
Come si legge in una nota diffusa da ALA, “Riteniamo del tutto prive di fondamento e non conformi alle regole di correttezza, oltre che profondamente lesive dell’immagine della nostra società, le affermazioni che Sieco sta diffondendo, a mezzo stampa, in merito alla questione dei lavoratori. La decisione, da parte nostra, di non procedere con l’assunzione diretta dei dipendenti di Sieco che prestano servizio sul territorio di Castellanza, risponde unicamente alla necessità di rispettare quella serie di precise regole che, nello specifico, escludono l’applicabilità della “clausola sociale” del CCNL invocata da SIECO, e di precisi vincoli in materia di assunzioni che AEMME Linea Ambiente, in quanto società pubblica partecipata in House, non può assolutamente ignorare.
Le procedure di selezione ad evidenza pubblica che ALA ha bandito, allo scopo di reclutare il personale necessario per l’espletamento del servizio sul territorio di Castellanza, non sono un capriccio, né un bieco escamotage, bensì una stringente necessità di legge come, d’altronde, copiosa giurisprudenza, anche del Tribunale territorialmente competente, ha avuto modo di confermare.
Come si può tacciare la nostra società di mancanza di etica. Più volte (l’ultima il 6 marzo scorso), abbiamo chiesto a Sieco di produrre documentazione che comprovasse l’avvenuta assunzione dei lavoratori secondo i princìpi della pubblica selezione che le Società in House devono applicare: ebbene, queste nostre reiterate richieste sono rimaste puntualmente prive di un riscontro.
Ne prendiamo atto, ma poiché la legge vieta ad ALA, nella concreta fattispecie (pena la nullità dei contratti di lavoro e la responsabilità per danno erariale) di assumere dipendenti in diverso modo, ciò ci conferma pienamente nella necessità della procedura selettiva cui abbiamo effettivamente dato luogo”.