Nelle prime ore della mattinata di ieri il personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Varese, nell’ambito dell’operazione denominata “CALL ME 2016”, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di N.L. di anni 30, M.E. di anni 29 e M.K di anni 27, tutti cittadini di etnia albanese e pluripregiudicati in materia di stupefacenti. L’attività ha avuto origine dal sequestro di cocaina effettuato nel mese di giugno c.a. a carico di un soggetto italiano, abituale cliente dei catturati, e dalla successiva attività delegata dall’A.G di Varese. Dalla complessa attività di indagine è emerso che i soggetti, fino alla cattura odierna, sono stati un punto di riferimento di numerosi “clienti” per l’acquisto di cocaina nella città di Varese e provincia. Il quadro accusatorio realizzato a carico degli indagati li vede implicati in un importante “giro” di micro spaccio di cocaina, quantificato in centinaia di cessioni preventivamente programmate telefonicamente per luogo di incontro e quantitativo. Le attività illecite così abbondantemente riscontrate dalle indagini, vagliate dal Pubblico Ministero Dott.ssa Annalisa PALOMBA, sono state ritenute idonee per richiedere e ottenere l’emissione di una misura cautelare in carcere per tutti i soggetti eseguita nella giornata odierna. Gli arrestati, consci del fatto di essere ben conosciuti dalle Forze dell’Ordine, poiché indagati in più occasioni, avevano adottato varie cautele finalizzate a mantenerli in stato di irreperibilità. In particolare, due degli arrestati avevano trasferito il proprio domicilio nella confinante Svizzera, dalla quale venivano in Italia solo per il tempo necessario per realizzare i loro illeciti “affari”. Il terzo, invece era solito dimorare in diversi motel della zona in modo da non dare punti di riferimento certi su dove poterlo trovare. L’attività di rintraccio, che ha portato alla loro cattura, è iniziata quindi nella serata di ieri poiché, l’unico elemento generico conosciuto era appunto il rientro quotidiano in Italia di alcuni di loro, per spacciare. Il monitoraggio dei principali valichi di confine ha dato esito positivo; infatti, nella tarda nottata, è transitata dal valico di Gaggiolo un’autovettura con a bordo M.E. e M.K, i quali sono stati fermati e arrestati. Anche N.L., regolare sul territorio nazionale e sposato con prole, nonostante la sua personale “tattica” di pernottare spesso vari motel di questa provincia durante le fasi salienti della sua attività illecita è stato rintracciato presso la sua residenza a Varese e tratto in arresto. Tutti e tre i soggetti, ultimate le formalità, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale.