Trentasei ore di cessate il fuoco, in Ucraina, sarebbero state ordinate dal capo del Cremlino Putin, nelle scorse ore, per onorare il Natale ortodosso, secondo le richieste avanzate in questi giorni dal patriarca Kirill. La tregua scatta dalle 12 di oggi, venerdì 6 gennaio, fino alla mezzanotte di domani, sabato 7. La richiesta è stata estesa anche all’Ucraina, dato l’alto numero di cittadini ortodossi, che vivono nelle terre dove si sta combattendo.
Più osservatori internazionali credono che si tratti di una falsa tregua, forse di un tentativo di recuperare le forze da parte russa, i cui eserciti sono indeboliti tanto quanto quelli ucraini.
Nelle scorse ore il presidente turco Erdogan è intervenuto nuovamente sulla questione del conflitto, dicendosi disposto a mediare una trattativa di pace. Lo stesso avrebbe chiamato Putin e lo avrebbe sollecitato ad una soluzione pacifica della crisi. Ma Putin sarà disponibile al dialogo, come già ribadito nei mesi scorsi, soltanto se il presidente ucraino Zelensky riconoscerà le conquiste territoriali russe.
Zelensky chiede sicurezza per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, e lo scambio dei prigionieri di guerra.