Proponevano l’acquisto di microquadri, quale nuova forma di investimento finanziario, ma la Guardia di Finanza di Milano ha messo fine ai loro raggiri, arrestando nella giornata di ieri, martedì 21 settembre, due persone per truffa e abusivismo finanziario.
I due soggetti sono stati posti ai domiciliari, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare, uno a Milano e l’altro a Desenzano del Garda, dopo una particolare indagine sollecitata dalle denunce delle loro vittime: una vasta platea di soggetti ai quali proponevano investimenti in un “nuovo” strumento finanziario, risultato inesistente.
In particolare, il 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano ha ricostruito un complesso e singolare sistema fraudolento consistente nella presentazione al pubblico di una nuova forma d’arte, scoperta mediante l’ingrandimento digitale di porzioni di opere di Leonardo Da Vinci, i cosiddetti microquadri.
Come si legge in una nota della GdF, secondo quanto prospettato dagli indagati, il celebre maestro avrebbe occultato all’interno di porzioni infinitesimali dei propri quadri, ulteriori dipinti non visibili all’occhio umano, recentemente scoperti grazie all’evoluzione tecnologica ed agli ingrandimenti operati in forma digitale. A questo punto, la proposta era attribuire la proprietà di tali opere d’arte “rivelate” all’interno di token, una sorta di valuta virtuale, trasferiti all’interno di una blockchain.
Ciascun microquadro, quindi, individuato quale opera a sé stante ed agganciato ad un fantomatico contatore di valore online, per effetto della domanda che sarebbe derivata dalla diffusione della notizia al grande pubblico, avrebbe dovuto accrescere esponenzialmente il proprio valore nel giro di breve tempo.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno in realtà dimostrato che si trattava di una vendita piramidale, avente ad oggetto fotogrammi ritenuti pretestuosi e privi di alcun valore artistico dalla soprintendenza, con il rischio concreto che i risparmi di tutta una vita potessero volatilizzarsi in conseguenza di articolate forme di frode.
I militari hanno posto sotto sequestro, oltre ad alcuni microquadri, anche due tessere di riconoscimento per appartenenti alle forze di Polizia, risultate contraffatte, e reperti di interesse storico frutto di altri reati.