Sarà avviato a breve a Milano un progetto per realizzare l’Anagrafe delle telecamere di sorveglianza private, quelle installate da privati cittadini, che tuttavia inquadrano anche aree pubbliche, in cui possono essere commessi dei reati.
Le Forze dell’ordine e il Comune di Milano hanno sottoscritto un protocollo per avviare il progetto, chiedendo in seconda battuta ai cittadini, le cui abitazioni o negozi sono dotati di telecamere, di poterle inserire nella nuova “banca dati” dedicata. Al Protocollo hanno già aderito alcuni enti, come gli uffici postali, l’Arcivescovado, Regione Lombardia e vi saranno mappate anche le circa 2mila telecamere del Comune.
In questo modo gli inquirenti, come la Polizia giudiziaria e la Magistratura, in caso di necessità, avranno subito a disposizione le immagini registrate nelle zone della città dove si trovano le telecamere, quelle che saranno entrate nell’Anagrafe, e che potrebbero servire per indagini o azioni di prevenzione.
I proprietari delle immagini saranno liberi di decidere se aderire all’Anagrafe o meno. L’ok all’anagrafe delle telecamere manterrà la privacy dei cittadini aderenti. Spesso le immagini riprese da tali dispositivi di sicurezza, non sono conservate a lungo: nell’Anagrafe vi resteranno per periodi maggiori.