Scatterà dalla mezzanotte di oggi, giovedì 5 novembre, il nuovo DPCM in vigore fino al prossimo 3 dicembre, che colloca la Lombardia, insieme a Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, nella cosiddetta “fascia rossa”, di criticità alta rispetto alla diffusione del Coronavirus.
Dalla mezzanotte saranno attuate varie misure di tutela, per contenere i contagi, come del resto in tutte le regioni di Italia. Provvedimenti più o meno restrittivi, secondo le tre zone di appartenenza: gialla, arancione e rossa.
Nella serata di ieri, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato i contenuti del nuovo decreto, il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato duramente l’inserimento della Lombardia nella fascia rossa, chiedendo una valutazione dei dati epidemiologici il più aggiornati possibile. Secondo Fontana le scelte sulla Lombardia, definite “uno schiaffo” a tutti suoi abitanti, avrebbero considerato numeri e stime vecchi di dieci giorni.
Agli imprenditori Fontana ha assicurato di verificare personalmente che il Governo centrale eroghi le risorse economiche promesse.
Il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha chiesto a Conte che si spieghi la logica delle scelte, poiché nella sua regione lo stesso indice Rt è in miglioramento.
Chiarezza sui dati ha chiesto nelle scorse ore anche il presidente di Regione autonoma Valle d’Aosta, Erik Lavevaz. Il presidente della Calabria Nino Spirlì ha annunciato ricorso.