Si è svolto questa mattina in viale Sabotino a Legnano il presidio dei lavoratori di “Mercatone Uno”, chiuso per il fallimento della Shernon Holding, la società che aveva acquisito il noto marchio, di arredamenti e prodotti per la casa, un anno fa.
A rischio occupazione anche i 35 dipendenti del negozio di Legnano, che hanno conosciuto da pochi giorni la loro situazione lavorativa, senza preavvisi di sorta, insieme al totale dei 1800 colleghi delle 55 sedi “Mercatone Uno” in più regioni d’Italia.
Rabbia e delusione, aspettative negate che si traducono oggi in tanta incertezza, per chi lavorava nel punto vendita legnanese e ora rischia di non sapere come mantenere la famiglia.
Oggi a Roma si svolge un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico, da cui dovrebbero scaturire delle soluzioni. Secondo alcuni ci sarebbero tre aziende interessate all’acquisizione di “Mercatone Uno”, mentre le rappresentanze sindacali, che stamattina hanno coordinato il presidio, prima bloccando il Sabotino, poi nel parcheggio del negozio, puntano alla tutela dei dipendenti che non devono perdere il posto di lavoro.
Non rimane che attendere l’esito dell’incontro al MISE.
Un aspetto non marginale della vicenda, riguarda anche i clienti di “Mercatone Uno”: cosa succede a chi ha fatto un acquisto e non ha ancora ricevuto la merce?
Secondo quanto è stato illustrato da Federconsumatori, l’unica strada percorribile prevista è inserirsi nel passivo fallimentare. Vale a dire facendo domanda di rimborso insieme agli altri creditori (compilando il modulo di “insinuazione al passivo” – sito Altroconsumo).
Purtroppo i consumatori sono considerati, in questi casi, creditori non privilegiati, come lo sono invece i dipendenti dell’azienda fallita, e i tempi per l’ottenimento di quanto richiesto potrebbero essere lunghi.