Il rigetto della sospensiva con l’ordinanza del Presidente del TAR è soltanto il primo episodio del confronto giudiziale in atto. Scrivono così i referenti del Comitato Legalità di Legnano, all’indomani del Consiglio comunale e delle surroghe dei consiglieri dimissionari.
Le vicende politiche cittadine sono ormai ben note a tutti, mentre dal Comitato si insiste per chiarire che non è ancora finita.
“Non cantino vittoria. La decisione del TAR è un brutto episodio, perché consente a questa giunta di permanere al potere con la presenza assurda ed inaccettabile di un assessore incompatibile, perché in causa contro AMGA, che ha chiesto la sua condanna a risarcire i danni nella misura di 22 milioni di euro. L’ordinanza è carente di una seria motivazione, soprattutto sulla asserita possibilità del difensore civico di fare resuscitare il Consiglio comunale, destinato per legge allo scioglimento. Il Prefetto di Milano nella sua nota del 28 marzo aveva escluso categoricamente la legittimità dell’intervento del Difensore Civico regionale”, si legge in una nota.
Come spiegato dal Comitato, la partita vera sulla sospensiva potrà essere giocata al Consiglio di Stato prima dell’estate, e se fosse rigettata, “se non venisse ribadita la tesi balzana dell’applicabilità dell’art 136 del TUEL al caso di Legnano, sarebbe doveroso l’intervento del Prefetto di scioglimento del Consiglio comunale”.
Il Comitato conferma la battaglia politica ed etica, con contestazioni costanti sulla presenza di un assessore in conflitto di interessi, sulle scelte dannose espresse nel bilancio e sul disastro di AMGA.