La pratica del Bilancio partecipativo non sarà più sviluppata a Legnano, è trapelato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di qualche giorno fa.
Il Consigliere Andrea Grattarola, M5S, tornando sulla questione, mette in luce alcuni aspetti che potrebbero far pensare ad un grande imbroglio per i legnanesi.
Come lui stesso spiega in una nota, “Il Bilancio partecipativo è l’unica forma di democrazia diretta prevista a Legnano mediante il quale l’ente destina una quota del proprio bilancio alla realizzazione di idee presentate e votate dai legnanesi al fine di permetterne la partecipazione alla vita politica della città. Durante l’ultimo Consiglio comunale, abbiamo tristemente appreso che il Bilancio partecipativo 2016, così detto IdeaLe è stato una mezza farsa. Molti dei progetti proposti e votati dai cittadini legnanesi dal 19 al 26 giugno 2016, non solo non sono mai stati realizzati, ma parrebbe che i costi previsti per le realizzazioni di tali progetti non siano mai stati messi a bilancio per la parte di “spese per investimenti”, in cui rientrano 10 dei 28 progetti presentati, per un totale di 350mila euro. Questa situazione, se risultasse veritiera, ci porta verso un’amara considerazione che ci obbliga a credere che tutti i cittadini, e soprattutto coloro che ci hanno creduto ed hanno partecipato al progetto, siano stati raggirati. Sarebbe interessante conoscere i motivi che hanno portato al parziale fallimento di questo grande strumento di democrazia diretta al quale, anticipiamo, noi non vogliamo rinunciare per nessuna ragione. Ci sembra assurdo lamentarsi della disaffezione dei cittadini alla vita politica e poi intanto (in sordina), si procede a rimuovere l’unico strumento atto ad invertire il trend. Diciamo questo perché dagli stessi scranni della giunta abbiamo sentito che “no, non è intenzione della giunta far propria questa iniziativa””.
Il consigliere Grattarola, che auspica un dialogo più aperto con gli Amministratori attuali, chiede che ci possa essere un ripensamento sulla questione, facendo proprio quanto di positivo è stato fatto fino ad ora e, se necessario, modificando anche il funzionamento del Bilancio partecipativo ma non abolendolo del tutto.