E’ successo nelle scorse ore a Milano: la Guardia di finanza ha arrestato un uomo gravemente indiziato di un omicidio, fin qui ancora irrisolto commesso nel 1992, individuato nell’ambito delle indagini in corso relative alle tifoserie organizzate milanesi.
Come si legge in una nota, i militari hanno arrestato il soggetto già raggiunto da un precedente provvedimento, nell’ambito delle indagini relative alle infiltrazioni criminali nelle tifoserie ultras delle squadre di calcio di Inter e Milan. Il provvedimento restrittivo è arrivato mentre sono state raggiunte da misure cautelari 19 soggetti (16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere aggravata dalla finalità dell’agevolazione mafiosa, estorsione, false dichiarazioni, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
All’arrestato si è arrivati indagando sull’attività di un imprenditore impegnato nella gestione dei parcheggi adiacenti allo stadio “Meazza” e di un suo dipendente, di origine calabrese, ritenuto vicino a esponenti di spicco della ‘ndrina degli “Staccu” di San Luca (RC) che, forte dei suoi collegamenti criminali, fungeva da anello di congiunzione con il direttivo della Curva Nord, intermediando le pretese estorsive dei vertici del tifo organizzato nei confronti dell’imprenditore stesso.
Le investigazioni, svolte anche attraverso la lettura degli atti all’epoca redatti, hanno permesso di ricostruire le dinamiche e il coinvolgimento dell’indagato nell’esecuzione dell’omicidio, commesso nel 1992 a Milano e rimasto fino ad oggi irrisolto, di Fausto Borgioli, ex appartenente al gruppo criminale capeggiato dal noto Francis Turatello. Le indagini avevano portato ad individuare quali possibili autori tre soggetti di origine calabrese, tra i quali anche il dipendente dell’imprenditore milanese.