La Procura di Busto Arsizio ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di epidemia colposa, per i sedici casi di Legionella registrati in città alla fine di agosto.
Nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati, mentre l’inchiesta intende fare chiarezza su quanto accaduto, dopo che anche l’ATS Insubria non è riuscita a risalire alla provenienza del batterio.
Il contagio ha causato il decesso in una persona. In una vasta zona della città è ancora limitato il consumo dell’acqua nelle case, sebbene non si siano più registrati altri casi di infezione.
L’indagine intende anche chiarire quando sono partiti i controlli da parte dell’autorità sanitaria, dopo che il sindaco Emanuele Antonelli, garante nel suo ruolo dell’incolumità e della salute dei cittadini, ha dichiarato di essere stato informato in ritardo rispetto all’emergenza.