E’ stata ritrovata ieri a Castano Primo, nel Milanese, priva di vita una donna di 47 anni, che i vicini di casa non vedevano più da tre mesi.
Insospettiti per la sua sparizione, con tanta posta lasciata nella cassetta mai ritirata, ed altri segnali di un suo abbandono improvviso delle attività di ogni giorno, gli stessi hanno chiesto l’intervento del 118: Carabinieri e Vigili del fuoco, che con un’autoscala sono riusciti ad introdursi nell’appartamento della donna, l’hanno ritrovata morta, con il suo corpo non decomposto, ma mummificato, come talvolta accade (in assenza di aria e microrganismi).
L’autorità giudiziaria procede ora per stabilire la causa della morte, avvenuta probabilmente per ragioni naturali.
Originaria di Turbigo, la donna viveva da sola a Castano da un paio d’anni.
Quanto si può essere soli al mondo se nessuno in tre mesi ti viene a cercare?
La cronaca racconta del ritrovamento di un corpo, con i dettagli delle sue condizioni: la terribile scoperta, i vicini insospettiti, i Vigili del fuoco che si arrampicano ed entrano dalla finestra del bagno.
Ma quanta solitudine si è consumata in questa vicenda?
Non un lavoro, una palestra, un’amica, un parente? … Nessuno a cercare una donna ancora giovane il cui destino l’ha colta così come deve essere stata anche in vita: da sola.
Di fronte alla morte, che pare naturale, ormai non conta più, ma l’anonimato più assoluto può cambiare le prospettive di una vita. (MG)