Gli scarti alimentari diventano bioenergia per alimentare il depuratore di Robecco sul Naviglio. Milano Ristorazione, società partecipata del Comune di Milano che dal 2001 fornisce il servizio di ristorazione a nidi, scuole d’infanzia, primarie, secondarie di primo grado e a strutture a servizio degli anziani, e Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato dei Comuni della Città metropolitana di Milano, hanno dato vita a un accordo in ottica di economia circolare per valorizzare i grassi di scarto del centro produzione pasti di via Sammartini a Milano, da convertire, grazie all’impiego dei biodigestori anaerobici, in energia elettrica e termica, utile per alimentare i processi e le attività dell’impianto che serve i cittadini dell’alto milanese.
Come si legge in una nota che illustra l’iniziativa, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano fino al 12 settembre sarà lo scenario ideale in cui presentare la sinergia tra le due realtà pubbliche, proprio nei giorni della Milano Design Week, all’interno dello spazio dedicato a Gruppo CAP nel corso dell’iniziativa re-Food Market, organizzata nella sala del Cenacolo.
“L’accordo con Milano Ristorazione è uno dei progetti del nostro Green New Deal, col quale intendiamo contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio lombardo all’insegna della decarbonizzazione e della transizione ecologica. In quest’ottica gli scarti agroalimentari ci permetteranno di trasformare i nostri depuratori in bioraffinerie, dove produrre biogas e biometano. Gestiamo 40 depuratori che grazie a sinergie industriali come queste stanno diventando fabbriche verdi, dove il recupero di acqua trattata da impiegare in agricoltura fa rima con energia pulita prodotta dai rifiuti, ma anche con cellulosa, sabbie, fosforo e azoto, sottoprodotti del processo di depurazione convertiti in materie prime da reimpiegare nella produzione”, spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP.
Il progetto pilota, della durata di due anni, nasce dal comune interesse delle due aziende ad approfondire lo sviluppo e l’applicazione di processi e tecnologie nel campo energetico e ambientale, con un’attenzione particolare alla valorizzazione di rifiuti di origine agroalimentare, al fine di aumentare l’integrazione e la simbiosi industriale tra le infrastrutture urbane locali e accelerare le politiche di riconversione circolare previste nella città di Milano e nel milanese.
“La nostra missione è dare alle bambine e ai bambini delle scuole milanesi un pasto “sano, buono, educativo e giusto”. Questo oggi, e sempre più, vuol dire promuovere i valori di sostenibilità del sistema alimentare e di lotta contro gli sprechi, due principi cardine della Food Policy di Milano dei quali l’accordo con CAP, che ci auguriamo di estendere, è un ulteriore esempio di concreta realizzazione”, dice Bernardo Notarangelo, Presidente di Milano Ristorazione.
Ogni mese, dal centro di cottura di Milano in via Sammartini, sono prelevate circa 10 tonnellate di grassi di scarto, in forma liquida, provenienti dalla preparazione dei pasti. Una volta arrivati al depuratore di Robecco sul Naviglio, gli scarti diventano biogas attraverso il processo di fermentazione tipico dei biodigestori anaerobici, che negli impianti di depuratori servono per trasformare i fanghi di depurazione in energia.
Il progetto è stato validato dal Politecnico di Milano. Dopo la fase di sperimentazione che porterà a Robecco fino a 100 tonnellate all’anno di materiale di scarto, l’idea per il futuro è quella di incrementare le quantità, o ancora di integrare ulteriori tipologie di rifiuti provenienti dai diversi centri produzione pasti di Milano Ristorazione.