Scene che hanno rasentato la follia ieri, domenica 13 dicembre, a Milano come in tutte le città d’Italia, quelle in zona gialla che sono il maggior numero, dove è stata presa alla lettera la riacquistata possibilità di uscire di casa e di trovare i negozi aperti, dopo le serrate per contrastare il diffondersi del Coronavirus.
Una gran massa di persone si è accalcata nelle strade, nelle piazze, nei negozi e fuori dalle aree commerciali. A Milano code per “fare l’aperitivo”. Tutto il contrario rispetto alle raccomandazioni dei medici e dei virologi, che temono una “terza ondata” di contagi a gennaio.
Regole disattese dai più, mentre il Governo, all’indomani degli assembramenti, pensa già a nuove restrizioni.
E sul fronte delle regole, c’è chi avanza questa riflessione (un ristoratore di Milano): “Perché alle 17.30 in piazza Duomo sono ammassati in questo modo? E io che ho un ristorante, che ho messo tutto a norma, ho diminuito i tavoli, misuro la febbre e faccio disinfettare le mani, la sera devo tenere chiuso?”, auspicando regole più eque e soprattutto più controlli.