E’ successo questa mattina in provincia di Pavia: i Carabinieri hanno arrestato un ragazzo minorenne, di origini tunisine, che dal 2024 si è auto-radicalizzato aderendo ad un circuito telematico internazionale strutturato, dedito alla propaganda della Jihad e del martirio.
Nel contesto dell’auto-addestramento, il minore si era procurato diversi manuali per la costruzione e l’assemblaggio di ordigni esplosivi e incendiari con sostanze di facile reperibilità, manifestando la volontà di andare a combattere in area di conflitto.
Il ragazzo dovrà rispondere di partecipazione a un’organizzazione con finalità di terrorismo, quindi di istigazione a delinquere, aggravata dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici e relativa a delitti di terrorismo.
Nell’ambito della medesima operazione, i militari dell’Arma hanno effettuato una perquisizione nella casa di una ragazza di origini egiziane, inserita nello stesso gruppo radicalizzato operativo sul web.
Come si legge in una nota, l’operazione si è sviluppata da una complessa attività investigativa, iniziata ad ottobre 2024, nel corso della quale è stata individuata all’interno dei social network una rete di internauti, anche internazionali, dediti a vario livello alla diffusione di contenuti multimediali di propaganda Jihadista, riferibili prevalentemente allo Stato Islamico – ISIS, con la finalità di reclutare giovani da instradare nelle aree di conflitto.
“In tale contesto sono stati individuati diversi profili social utilizzati dall’indagato per un’incessante attività di pubblicazione e di promozione di contenuti multimediali di chiara impronta Jihadista, caratterizzati da un’evidente opera di apologia di importanti e riconosciuti esponenti del terrorismo Islamico. Inoltre, sono emersi contatti qualificati tra l’indagato e altri soggetti, alcuni dei quali già tratti in arresto per reati di terrorismo, in quanto colpevoli di aver diffuso in rete contenuti di propaganda Jihadista incitanti la violenza”.
Lo stesso minore, partecipando attivamente al circuito radicalizzato istigava altri soggetti, tra cui minori, a giurare fedeltà allo Stato Islamico seguendo il suo esempio. Le indagini stanno proseguendo con le fasi di accertamento.














