Giuseppe Agrati era capace di intendere e di volere la notte del 13 aprile del 2015, quando nell’abitazione di via Roma a Cerro Maggiore, in cui viveva con le sue sorelle Maria e Carla si è sviluppato un incendio, che non ha dato scampo alle due donne.
L’uomo, unico superstite al rogo, è imputato per duplice omicidio, nel processo che si sta svolgendo in tribunale a Busto Arsizio, dove nella mattinata di oggi, martedì 5 ottobre, è arrivato l’esito di una nuova perizia psichiatrica: Agrati presenta “una condizione patologica riconducibile a disturbo della personalità di tipo misto con tratti schizoidi”. Ma questo non esclude che fosse capace di intendere e di volere la notte della tragedia.
L’uomo è considerato responsabile della morte delle sue sorelle per questioni di eredità.