Succede in questi giorni: la Coldiretti esprime massima preoccupazione per la diffusione dell’afta epizootica in Ungheria e Slovacchia, con il rischio concreto che la malattia possa propagarsi anche in Austria e rappresentare una minaccia per l’intero comparto zootecnico europeo.
L’ultimo caso, segnalato il 25 marzo in Ungheria al confine con l’Austria, conferma la gravità della situazione e rende urgenti misure di contenimento efficaci per proteggere gli allevamenti italiani.
Come si legge in una nota, Coldiretti chiede l’immediato blocco delle importazioni in Italia di animali sensibili all’afta epizootica, estendendo il divieto all’intero territorio degli Stati coinvolti e non solo alle zone di protezione attualmente individuate. Parallelamente, è necessario un aumento dei controlli alle frontiere, per evitare che triangolazioni commerciali tra Paesi possano aggirare i divieti e mettere a rischio la sicurezza sanitaria degli allevamenti nazionali.
Il pericolo è enorme: l’afta epizootica, pur non essendo contagiosa per l’uomo, è altamente virale e devastante per il bestiame (bovini, suini, ovicaprini). La malattia provoca vesciche dolorose su bocca, lingua, muso e zampe, rendendo difficile agli animali nutrirsi e muoversi, con conseguente isolamento o abbattimento forzato.
La diffusione di un’epidemia avrebbe effetti disastrosi su un settore già duramente colpito dalla peste suina africana e dalla lingua blu, arrivate proprio dal Nord Europa, con danni gravissimi dovuti all’abbattimento di decine di migliaia di capi e al blocco della movimentazione degli animali.