Quando il rocker urla “…fammi godere”, ecco che in tantissime ragazze hanno tolto magliette e reggiseni e senza pudore si sono esposte. Alcune anche immortalate e rilanciate sugli schermi italiani dalle telecamere dello speciale di Rai1 dedicato a questo concerto-evento. Altre invece hanno sostituito il proprio reggiseno con un altro di colore bianco e con scritto in rosso per l’appunto “fammi godere”, una parola per coppa dell’indumento intimo. Per la gioia nell’uno e nell’altro caso dei fotografi e degli operatori tv. Sono cinquemila i reggiseni bianchi con la scritta “Fammi godere” distribuiti alle prime file del Modena Park da lanciare in aria durante il concerto. Ma evidentemente le fan più vicine a Vasco hanno deciso di lanciare in aria il proprio reggiseno. Un gesto liberatorio in una notte che di fatto passerà alla storia della musica italiana. (Fan in topl).
La storia della musica ha fatto tappa a Modena. Al Modena Park, dove Vasco Rossi ha festeggiato 40 anni di amore con il palco, con il pubblico, con le emozioni. Davanti a una marea umana di oltre 220 mila persone, che ne hanno fatto così il concerto dei record, quello con più spettatori paganti al mondo. Nessuno mai come lui. Perché tutto è cominciato qui a Modena. Con il primo concorso canoro vinto a 10 anni, con il primissimo concerto, che lui non ricorda neanche più. E allora proprio da qui si riparte, per chiudere un cerchio, per fare il punto di una carriera unica, ma anche per andare avanti, perché il Komandante alla sua combriccola lo ha già detto più volte: a fermarsi non ci pensa proprio. Quaranta canzoni per quaranta anni. Una galoppata lunga tre ore e mezzo, maestosa e imponente. Come il palco largo 130 metri. E come i 1500 metri quadri di schermi in movimento che permettono anche ai più lontani di godere di uno spettacolo che più che sugli effetti speciali punta tutto su Vasco, sulle sue canzoni, su una storia da celebrare non solo come successo di un artista, ma anche come rito collettivo.
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