E’ il secondo caso in una settimana: si è spento all’ospedale di Bergamo Roberto Frigeni, di Bracca, un uomo di 51 anni, che è stato punto martedì da un calabrone, dopo aver scontrato inavvertitamente un nido in un prato, dove stava effettuando un’operazione di pulizia, nell’insieme di quelle previste dalla sua attività venatoria.
Da martedì il cacciatore era ricoverato in gravi condizioni a causa dello choc anafilattico, scatenatosi nel suo organismo dopo la puntura dell’insetto.
L’uomo era stato soccorso prontamente, ma oggi il suo fisico ha smesso di reagire alle cure.
Meno di una settimana fa un uomo, un cittadino di Cassano Magnago di 73 anni, podista, era stato punto da un calabrone mentre stava partecipando alla corsa non competitiva “Camminata nel Parco del Ticino”. Anche per lui ogni cura è stata vana, dopo lo choc.