Si risveglia ancora intontita dallo choc dell’arresto del suo sindaco Danilo Rivolta, Lonate Pozzolo questa mattina, e come il paese buona parte del Varesotto, dove il primo cittadino con la sua rete di conoscenze, soprattutto familiari, aveva costruito illecitamente un impero.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Varese, su richiesta della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio, nei confronti di Rivolta, del fratello e della convivente, nonché di quattro imprenditori della zona di Lonate Pozzolo e Busto Arsizio.
Nel frattempo i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Busto Arsizio e della Compagnia di Gallarate hanno eseguito diciassette perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, nonché nei locali del Comune di Busto Arsizio e di Gallarate, e in uffici di società di consulenza e progettazione a Pavia, Lonate Pozzolo e Gallarate.
Nel corso delle perquisizioni, è stata sequestrata un’ingente quantità di documenti che saranno analizzati nei prossimi giorni. Ciò che è già emerso dalle prime verifiche sulla vicenda, è che quanto messo in piedi da Rivolta insieme al fratello era un meccanismo che andava avanti da tanti anni. L’attenzione dei due si rivolgeva soprattutto a terreni agricoli che con il loro “intervento” diventavano edificabili ed inseriti nel Pgt di Lonate Pozzolo.