Tre richieste in un appello arrivano in questi giorni a Legnano dalla Protezione civile, che si rivolge ai sei candidati a sindaco a ridosso delle elezioni comunali di domenica prossima.
Tre richieste affinché il sostegno da parte del Comune al nucleo locale sia costante e concreto: che si ponga la priorità del rinnovo del Piano di Emergenza Comunale, obbligatorio per legge ma ormai vecchio ed obsoleto, approfittando della disponibilità professionale dei volontari per essere scritto e testato; che si perseguano politiche di protezione civile, per coltivare e impostare un processo culturale moderno orientato alla sicurezza in ogni suo aspetto, coinvolgendo il volontariato quale sentinella del territorio e con esso anche tutti i cittadini; che i volontari siano motivati, fornendo loro di una sede operativa decorosa e funzionale, “non ammuffita e decadente come quella oggi concessa in affitto dal Comune, dove i mezzi e le attrezzature, acquistati attraverso le tasse pagate dai cittadini, possano essere protetti, custoditi con cura e pronti all’uso”, come si legge in una nota diffusa dal Corpo di Protezione Civile “Alberto da Giussano” onlus di Legnano.
“Da recenti incontri avuti con il Dipartimento di Protezione Nazionale, con la Regione Lombardia e con il Centro di Coordinamento del Volontariato della Città Metropolitana di Milano, emerge chiaro che le opere di previsione prevenzione sono di gran lunga meno costose della gestione dell’emergenza, ma sono silenziose e non fanno notizia; possono però limitare quei danni e quei drammi che ci siamo quasi assuefatti ad assistere, pensando inconsciamente che accadono solo agli altri e non a noi”, commenta il presidente del Corpo Prociv legnanese Giuliano Prandoni.
La Protezione civile come parte della cultura dei cittadini, con le politiche della riduzione dei rischi che devono entrare nelle strategie primarie di tutte le buone Amministrazioni comunali.