Mentre stanno per terminare i lavori di recupero e rinnovamento, eseguiti nel corso dell’estate in via Venegoni a Legnano, a ridosso della stazione ferroviaria, in queste settimane i residenti della zona, ma non soltanto loro, hanno cominciato a commentare via social gli esiti della trasformazione.
Per taluni la nuova area pedonale era necessaria da tempo, per altri le perplessità: sarà vantaggiosa per i commercianti? Da chi sarà frequentata?
E’ indubbio che Facebook lasci spazio a commenti del tipo “di tutto e di più” su ogni accadimento, ma stavolta esprime anche lo specchio di una situazione reale, l’opinione autentica di chi la vive, come una trasformazione urbanistica sotto casa.
Tra i commenti a favore della nuova via Venegoni: “A me non dispiace, la stazione ha una necessità fortissima di cambiare volto e questo lavoro più il futuro parcheggio di via Gaeta, insomma, aiutano”; “È molto bella. Purtroppo bisogna vedere quando viene sera da chi sarà frequentata… io ci abito in quella zona e posso assicurare che di sera non è il massimo”; “Anch’io ho fatto una foto, ma solo per ricordarmi com’è diventata la strada dove sono nata e cresciuta. Ma hanno chiesto ai residenti se volevano o meno questa trasformazione?”.
Poi c’è chi si preoccupa che il nuovo spazio pedonale, liberato dalle automobili, possa radunare persone poco raccomandabili, soprattutto nelle ore serali: “Bel lavoro ma penalizza i negozi che erano già penalizzati dal sottopasso, e si riempirà ancor di più di extracomunitari. Io abito qui a 20 metri: provate già ora a passare dopo le 20”; “Nessuno mette in dubbio che sia bella, a noi spaventa cosa diventerà cioè un bivacco per extracomunitari”; “Potrebbe diventare un punto di ritrovo per i legnanesi “DOC”, ma non ci credo”. E ancora: “Ottimo ritrovo serale per non legnanesi. Come accade ormai da mesi tutte le sere”.
I commenti poco favorevoli alla trasformazione più che altro sollevano la questione di presenze difficili in città, gente da fuori che non si integra e in qualche modo crea inquietudine.
La nuova via Venegoni saprà diventare uno spazio condiviso e non temuto, per tutti?