Nel 2007 avevano ottenuto dopo un ricorso al TAR, il diritto di soggiornare nell’area di via Lazzaretto a Gallarate, le famiglie nomadi di etnia Sinti, che invece sono state sgomberate a fine novembre dal Comune.
Oggi Amnesty International, l’organizzazione internazionale che tutela i diritti umani, interviene a favore dei rom, contro le decisioni del sindaco Cassani.
Gallarate avrebbe agito contro la Corte europea dei Diritti umani.
In una nota pubblicata da Amnesty, si legge che “durante le operazioni di sgombero sono stati distrutti un luogo di culto, un prefabbricato adibito a doposcuola e uno spazio riservato ad attrezzatura. Le ventidue famiglie allontanate dalle loro dimore, hanno trovato sistemazione in via Aleardi, territorio di proprietà della Curia, ma il 25 marzo sono state allontanate anche da lì, e sono adesso costrette a spostarsi da un parcheggio all’altro di Gallarate. Soltanto cinque famiglie hanno ottenuto un alloggio popolare, in via emergenziale, casa che dovranno lasciare entro il 30 settembre”.
Una situazione che sembra non trovare fine, lasciando intravvedere orizzonti difficili.
A pesare sulla vicenda arrivano le considerazioni di Amnesty International, che indicano la posizione del Comune in forte contrasto con quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti Umani, che riconosce la vulnerabilità dei nomadi, minoranza etnica e culturale, i cui bisogni sono da tenere in considerazione, “rispettandone il domicilio, la vita privata e familiare, anche in caso di sgombero di occupazione illegale di siti e terreni”.