I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno eseguendo da questa mattina, martedì 6 luglio, il sequestro preventivo dei beni nei confronti di diverse società operanti nel settore delle pulizie, impiegate in importanti catene alberghiere presenti su tutto il territorio nazionale, per più di 20 milioni di euro.
I dirigenti di tali società sono stati raggiunti da avvisi di garanzia, per la presunta responsabilità amministrativa in relazione ad alcuni illeciti penali.
L’operazione della GdF, denominata “Dirty Cleanings”, è scattata in seguito ad un’indagine svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, insieme a dei controlli avviati dal Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate.
In queste ore sono in corso nelle provincie di Milano, Roma, Vicenza, Padova, Perugia, Como, Genova, Fermo, Firenze, Brescia e Sondrio, numerose perquisizioni nei confronti di persone fisiche e giuridiche coinvolte nella complessa frode fiscale accertata, caratterizzata dall’utilizzo di fatture inesistenti da parte delle società fornitrici di servizi alle strutture alberghiere, e dalla stipula di contratti di appalto fittizi per la somministrazione di manodopera, effettuata in violazione delle normative di settore.
Come spiegato in una nota, in particolare, ricostruendo la filiera della manodopera, è stato accertato che i rapporti di lavoro con le “catene alberghiere” (committenti) venivano schermati da diverse “società filtro”, riconducibili al medesimo imprenditore, che si avvalevano di cooperative (“società serbatoio”) succedutesi nel tempo, trasferendo la manodopera dall’una all’altra, omettendo sistematicamente il versamento dell’IVA e degli oneri di natura previdenziale, attraverso l’utilizzo anche di indebite compensazioni.
Le denunce di oggi si collocano nell’ambito della più ampia operatività della Guardia di Finanza volta al contrasto dell’evasione fiscale in tutte le sue forme, in grado di generare enormi profitti a danno dell’Erario ed anche delle imprese che operano nella legalità.