Particolare presidio ieri pomeriggio, sabato 19 giugno, a Legnano: Legambiente e i Comitati contro Accam hanno organizzato un momento di confronto con i cittadini, per illustrare le ragioni del fronte del no alla ripresa dell’attività dell’inceneritore di Borsano.
Mentre le Amministrazioni comunali di Legnano, Busto Arsizio e degli altri Comuni della zona sono chiamate ad approvare il salvataggio di Accam dal fallimento, con l’arrivo della NewCo, in un’ottica di sviluppo di Economia circolare, e il proseguimento dell’attività del vecchio inceneritore, c’è chi dice “basta: “quell’impianto è obsoleto e dannoso, danneggiato dall’usura, in grado di diffondere nell’aria soltanto sostanze nocive”, come è stato detto ieri dai vari rappresentanti della protesta contro l’impianto, che si sono avvicendati in piazza San Magno, al presidio.

“Il pubblico raggiro della falsa economia circolare”; “Non siamo la pattumiera d’Italia”; “Solo l’opposizione dei cittadini potrà fermare lo scempio”: alcuni degli slogan portati in piazza.
Secondo altre valutazioni, l’inceneritore non serve più, perché i rifiuti in Lombardia sono meno della metà di quelli bruciati nei tredici impianti già presenti in regione. Grazie anche alla raccolta differenziata.
Perché non lasciare decadere Accam e la struttura di Borsano? Perché avviare la NewCo, che a molti sembra soltanto una mossa strategica che fa business per i Comuni? La NewCo altro non è che una nuova società pubblica, formata da AMGA, AGESP e CAP Holding. Il rischio è che per giustificare economicamente l’attività dell’inceneritore, la NewCo convogli a Borsano i rifiuti provenienti anche da altre regioni d’Italia.
Al presidio “Spegniamo l’inceneritore”, hanno partecipato anche alcuni sindaci, come Roberto Colombo di Canegrate, Gilles Ielo sindaco di Rescaldina, l’on. Riccardo Olgiati (M5S), rappresentanti di Legambiente, il consigliere comunale Franco Brumana, il Comitato No Accam di Busto Arsizio.