Il noto negozio di abbigliamento “H&M” di piazza San Babila a Milano chiuderà i battenti il prossimo 31 luglio, seguito poi dall’altro store di corso Buenos Aires e da altri in altre città italiane, per un totale di un centinaio di persone che rimarranno senza lavoro.
La casa svedese ha deciso per il licenziamento collettivo del personale di questi negozi, con l’intenzione espressa dalla proprietà di favorire i contratti “a chiamata”, rispetto alle assunzioni.
“H&M” sta incontrando alcune difficoltà economiche mentre non sarebbe il settore del “retail” in sé ad avere dei problemi. Si tratta così per l’azienda, come riferito da fonti che riportano quanto dichiarato dalla sua direzione, di un cambiamento nelle modalità di approccio al mercato, che toccherà anche gli addetti. Il personale di “H&M” sarà chiamato a valutare il contratto a chiamata, come altre forme previste dalla legge.
Per le organizzazioni sindacali le decisioni di “H&M” sono drastiche e non si giustificano pienamente, soprattutto alla luce di recenti aperture di altri punti vendita.
Ai lavoratori è stato suggerito di passare subito allo stato di agitazione, per sostenere i propri diritti.