Niente skilift sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio, attorno ai 3.000 metri: il servizio è stato chiuso ieri, almeno in forma temporanea, perché manca la neve. E non era mai stato necessario, nemmeno in estate.
L’impianto di risalita per questa stagione 2017 non serve: nella zona al mattino si registrano eccezionalmente anche 12 gradi di temperatura, punte di calore che hanno fatto decidere alla società che gestisce lo skilift, di sospenderne l’esercizio in forma preventiva per tutelare il ghiacciaio, o ciò che ne rimane.
Adesso diventa, infatti, una questione di protezione dei ghiacciai: lo stesso accade in questi giorni sull’Adamello (3.554 m), dove lo spessore del ghiaccio si è ridotto di due metri e mezzo dal mese di giugno. Impensabile praticarlo, o si distrugge del tutto, come potrebbe accadere anche allo Stelvio.
Identica situazione in numerose zone dell’arco alpino, dove le temperature stanno facendo ritirare il ghiaccio ad alta quota, lasciando emergere canaloni di rocce, pendii sterili e pietrosi, un tempo ricoperti da coltri di neve.
In città si guarda al cielo in attesa della pioggia, in montagna si aspetta la neve, soprattutto a ristabilire degli equilibri che sembrano compromessi.