“Da oggi gli italiani smettono di lavorare per il Fisco”, parola di Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA (la Confederazione Generale Italiana degli Artigiani) di Mestre, che ha indicato la data di oggi come quella in cui i cittadini italiani raggiungono la “liberazione fiscale”, il “Tax free day”.
La notizia deve essere compresa nella sua interezza, stando ad un particolare calcolo fiscale: il dato di previsione del Pil del 2017, suddiviso per i 365 giorni dell’anno, dà un dato medio giornaliero. Suddividendo la somma del gettito delle imposte (tasse e contributi vari per l’anno in corso) con il Pil giornaliero, si ottiene la data media del 3 giugno, giorno di partenza da cui gli italiani iniziano a lavorare per sé invece che per il Fisco.
Si tratta così di una curiosità di quelle che appassionano gli statistici e i fiscalisti, nel determinare il quadro generale della situazione imposte nel Paese: in Italia si lavora cinque mesi su dodici per lo Stato.
Stando alle valutazioni degli studi condotti dalla CGIA, la pressione fiscale tuttavia sta scendendo, grazie all’introduzione di alcuni provvedimenti che hanno alleggerito alcune tipologie di tasse, ed aumentato le deduzioni in altri casi.