Gli Sbandieratori e Musici Citta’ di Legnano esprimono tutta la loro amarezza per una situazione in cui sono coinvolti in un comunicato affidato a Facebook e condiviso con le testate giornalistiche. Eccolo:
“È con rammarico che ci troviamo, per l’ennesima volta, a dover condividere con tutti voi una situazione spiacevole che ci riguarda da vicino.
Come tutti sapete abbiamo avuto diverse difficoltà ad adattarci alla palestra che ci è stata assegnata quest’anno da AMGA Sport, che ha in gestione l’apparato delle strutture sportive di Legnano.
Difficoltà perché la palestra è piccola, difficoltà perché la palestra è bassa, difficoltà perché è vero che non siamo un’armata di cento iscritti, ma non possiamo mai allenarci tutti insieme per via degli spazi impraticabili e anche perché – che richiesta! – vogliamo garantire la sicurezza di chi sceglie di percorrere la nostra attività.
Ma fa niente, in questi mesi ci siamo adattati, sempre in attesa di una nuova sistemazione, sistemazione che ci siamo ormai purtroppo rassegnati a non trovare più.
Ci siamo adattati alle pareti pieni di buchi, alle reti che occupavano la palestra. Ci siamo adattati alle finestre coi vetri rotti, all’edera che copriva tutta la facciata – e che abbiamo provveduto a togliere personalmente -. Ci siamo abituati e forzati a cambiare persino i nostri metodi e tempi di allenamento, perché, dopotutto, un tetto sopra la testa serve anche a noi, strano ma vero.
Dopo tutti gli sforzi fatti, però, arriva l’inverno e l’inverno, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, è una stagione fredda, nonostante il surriscaldamento globale. Ci aspettiamo, allora, ma forse sbagliamo, che vengano accesi i riscaldamenti nella palestra. Passa una settimana, passano due settimane, ne passano tre. Del riscaldamento nessuna traccia. Non vi stiamo neanche a raccontare le decine e decine di telefonate fatte ai diretti responsabili, però vi raccontiamo quello che abbiamo capito: lo scaricabarile va di moda. Eh sì, perché noi, a tutt’oggi, siamo costretti ad allenarci con giacconi e sciarpe. A questo punto forniteci almeno della neve finta così facciamo qualche pupazzo.
Allora è a gran voce che diciamo che non ci sta bene, tra tutte le cose alle quali ci siamo adattati, di essere obbligati a tenere a casa i bambini dagli allenamenti per paura che si ammalino. No, questo proprio non lo accettiamo.
AMGA, Sindaco, Comune, Città Metropolitana di Milano: NOI VOGLIAMO DELLE RISPOSTE. Giocare a scaricarsi le responsabilità vicendevolmente non fa altro che diminuire la vostra credibilità ai nostri occhi e la fiducia che riponevamo in voi.
Questa non è una città che tiene alle sue società sportive, ma peggio, non tiene neanche alla sua CULTURA, alla sua STORIA. Perché noi non ci chiamiamo Basket, non ci chiamiamo Ginnastica, non ci chiamiamo Pallavolo, ma una cosa è certa: ci siamo da trent’anni e per altrettanti e molti di più ci saremo. E da trent’anni portiamo in alto il nome di una città che, con l’amaro nel cuore, non ci rappresenta più.
Ci chiediamo, allora, se non sarebbe meglio chiedere “asilo” a qualche altro comune, magari più sensibile a certe questioni.”