Se il vaccino anti Coronavirus rappresenta la classica “luce” in fondo al tunnel per uscire dalla pandemia, allo stesso tempo non mancano i dubbi e le paure a proposito dei vaccini che si chiede siano sicuri al 100%.
Ma mentre si discute sulla velocità con cui questi vaccini sono stati approntati, numerosi esperti rassicurano che nessun prodotto sarà somministrato alle persone, se non avrà superato diversi test ed ottenuto le previste necessarie certificazioni per essere messo sul mercato. Ogni farmaco, come i vaccini sono sottoposti alle analisi finali delle agenzie di controllo, che ne autorizzano, o meno, la diffusione: lo stesso iter seguirà anche il vaccino anti Covid-19.
Al momento tutte le informazioni che stanno girando a proposito del vaccino anti Coronavirus raccontano dei progressi raggiunti nei laboratori specializzati, incoraggianti nello scenario generale.
Nel 2021 i vaccini arriveranno anche in Italia, ma ci vorranno mesi per stabilire quale sarà il migliore, tra efficacia e sicurezza: i tempo saranno medio lunghi, tra le due fasi distinte di somministrazione, quella di “innesco” e quella di “richiamo”.
Al momento i vaccini che stanno ottenendo maggiori risultati, in termini di affidabilità, sono quelli della Pfizer e della Moderna, che hanno condotto dei test su un bacino totale di 85mila persone. Anche la ricerca dell’Università di Oxford è a buon punto dopo mesi di lavoro, con segnali di efficacia del vaccino pronti da sottoporre agli enti regolatori.
Ma se un vaccino è valido al 95%, cosa succede alla percentuale che avanza? Come spiegano gli esperti, si tratta del riscontro di effetti collaterali accettabili, quando la cosa più importante è evitare le maggiori complicanze.
Al lavoro in queste settimane anche le ditte produttrici dei super freezer, in grado di conservare i vaccini alle temperature polari che gli stessi richiedono.
Le previsioni più rosee indicano che nel 2021 il Covid-19 non farà più paura, ma ci vorranno almeno altri due anni per sconfiggerlo davvero in tutto il mondo.