E’ successo in questi giorni a Milano: una seconda Pietra d’inciampo, di quelle posate lungo le vie cittadine a ricordo dei deportati nei campi di sterminio nazisti, è stata graffiata da ignoti vandali.
Si tratta della Pietra d’inciampo collocata in viale Lombardia 65 per Angelo Fiocchi, operaio dell’Alfa deportato a Mauthausen e assassinato nell’aprile del 1945 ad Ebensee.
La lastra di ottone è stata ritrovata abrasa sul nome di Fiocchi, e sulla data della sua morte, quasi a volerne negare la storia.
Un anno fa un analogo gesto di disprezzo aveva danneggiato la Pietra dedicata in via Plinio al ricordo di Dante Coen, deportato ad Auschwitz e ucciso a Buchenvald.
“Chi sfregia le Pietre d’Inciampo disonora Milano e i suoi cittadini. Non ci piegheremo mai di fronte a chi vuole cancellare la nostra Memoria”, ha commentato il sindaco Giuseppe Sala.
Giorni particolari questi, a ridosso del 27 gennaio, “Giornata della Memoria”, e di grandi e piccole intolleranze, come nei confronti delle Pietre d’inciampo, che in tutta Europa sono incorporate nel manto stradale delle città, davanti alle case dove abitarono le vittime delle deportazioni.