Per il Lago del Segrino, in provincia di Como, le tartarughe acquatiche sono diventate un grosso problema sia per la fauna autoctona, sia per le persone, da qui la decisione del presidente del Parco, Maurizio Ratti, di prendere seri provvedimenti per risolvere la questione.
Importanti cambiamenti sono in arrivo nei prossimi mesi: le tartarughe sono ormai considerate specie infestante per il lago, in quanto si stanno riproducendo molto velocemente. Così il piano di intervento prevede il posizionamento di una vera e propria “trappola” nel lago, un’isola galleggiante con una botola che catturerà gli animali senza arrecare loro alcun danno, al fine di poterli recuperare e trasferire in strutture apposite.
Questo tipo di animali sono spesso il risultato di acquisti scellerati: grandi come una moneta da 2 euro quando si trovano negli acquari dei negozi per animali, nel tempo diventano enormi e richiedono oltre a specifiche cure anche acquari a misura, che spesso non trovano posto negli appartamenti. Da qui l’abitudine sempre più diffusa, ma pessima, di liberarli in qualunque corso d’acqua con il risultato di arrecare serissimi danni all’animale stesso, in difficoltà per la propria sopravvivenza, e all’ambiente circostante qualora le tartarughe in libertà trovassero ambienti favorevoli allo sviluppo.
Chi non può più occuparsi della propria tartaruga “cresciuta”, può rivolgersi all’Oasi WWF più vicina o all’ENPA, che provvederà al suo recupero e ad una nuova adeguata sistemazione.