E’ successo nella notte di sabato scorso: un’imbarcazione di migranti è stata segnalata al largo della Libia, con una cinquantina di persone a bordo, alla deriva.
A quanto sembra, da un primo tentativo di ricostruire la vicenda, dalla barca dei migranti è stato lanciato un SOS ad Alarm Phone, che lo ha diramato a sua volta al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, quindi a quello di Malta e della Libia.
L’imbarcazione è stata localizzata in area SAR libica (convenzione internazionale Search and Rescue), a circa 100 miglia dalle coste nordafricane, ed è stata raggiunta da quattro navi mercantili che hanno dato inizio alle operazioni di soccorso. Purtroppo durante le concitate fasi di trasbordo dei migranti, il barcone si è rovesciato e trenta persone sono finite in mare, e risultano ancora disperse. I sopravvissuti sono stati accompagnati in Italia, due di loro feriti sono stati lasciati a Malta.
Come spiega la Guardia costiera: “L’intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità SAR italiana, registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”.