“Sono ben consapevole che ci siano questioni molto più urgenti in relazione al “nostro” aeroporto, come il futuro dello scalo o gli sviluppi del decreto “Aria”, ma permettetemi una considerazione, visto le recenti polemiche. La struttura è conosciuta in tutto il mondo, da sempre, con l’appellativo di Aeroporto della Malpensa, quindi non vedo la necessità di cambiarne il nome”, esordisce così Stefano Bellaria, il sindaco di Somma Lombardo, il Comune su cui insiste lo scalo aereo intercontinentale, a proposito delle discussioni in corso sulla scelta di un nome da attribuire allo stesso.
“Se proprio vogliamo intitolarlo a qualcuno, mi aspetterei un nome che abbia un forte ed indissolubile legame con il mondo del volo e con il nostro territorio”, dice il sindaco, indicando due persone che, per i loro meriti e la loro storia, reputo in egual misura degni di vedersi intitolato l’aeroporto di Malpensa. E per par condicio si tratta di una donna e di un uomo.
“Chi ha detto che l’intitolazione non possa prevedere una persona vivente ed attiva? Su questo sarebbe ora di “cambiare passo”. Il primo nome che mi viene in mente è infatti quello di Amalia Ercoli Finzi “la signora delle stelle”, prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica. Una vita dedicata alla ricerca nel campo delle scienze e delle tecnologie aerospaziali; docente di meccanica orbitale, consulente scientifica per la NASA, l’ASI e l’ESA. Una donna moderna e lungimirante, che ha un legame fortissimo con il nostro territorio, essendo nata a Gallarate e avendo studiato a Busto Arsizio prima dell’università a Milano.
L’altro nome fa parte del DNA dell’industria aeronautica della nostra provincia e dell’intera Nazione, nonostante la possibile obiezione – che mi sento di rimandare al mittente – che non sia nato in Lombardia: Gianni Caproni. L’uomo a cui si deve l’appellativo di Provincia con le Ali a Varese. Proprio a Malpensa il primo volo nel maggio del 1910 con il mitico Ca.1. Senza dimenticare che l’azienda da lui fondata si trova a due passi dal sedime aeroportuale ed è oggi sede del parco e museo del volo più grande d’Europa. In estrema sintesi, almeno per una volta, proviamo a volare alto”.