Si e’ chiusa in Cassazione con una condanna a piu’ di 11 anni di carcere la vicenda del sacerdote Ruggeri Conti, accusato di abusi sessuali su minorenni ed induzione alla prostituzione: da tempo viveva a Roma, conducendo una parrocchia periferica, ma era stato una figura chiave per molti anni a Legnano, dove insegnava educazione sessuale alle scuole Bonvesin De La Riva e svolgeva il compito di educatore presso l’oratorio della parrocchia di San Magno.
Dopo l’arresto a Tuscania (VT), e’ stato riunchiuso in un istututo religioso protetto, ma ora finira’ in carcere. La vicenda ebbe inizio nel 2008, dopo le prove raccolte in oltre un anno dall’Associazione “Caramella Buona Onlus”, che si occupa di vagliare in tutta Italia le segnalazioni in merito a pedofilia e reati contro i minori.
Il processo e’ stato lungo e pesante, con la condanna in primo grado a 15 anni e 4 mesi dopo l’accertamento di abusi su ben sette ragazzini nell’arco di una decina di anni; la condanna e’ stata confermata anche in appello con una riduzione di pena (14 anni e 2 mesi), causa la prescrizione di alcuni casi. Dopo il rigetto del ricorso del collegio difensivo, la Cassazione ha messo la parola fine all’iter processuale decretando che, dopo 3 anni trascorsi in convento che gli verrano scontati come vuole la legge, il sacerdote dovra’ ora scontare i restanti 11 anni in penitenziario.
Tra le vittime, anche dei legnanesi, le cui vicende, anche se ormai fuori tempo massimo per essere discusse in aula, sono venute a galla dopo l’arresto di Don Conti.
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