I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato nelle scorse tre persone, e poste ai domiciliari, ritenute responsabili di una rilevante truffa ai danni dello Stato, sequestrando loro beni per un valore di oltre 7 milioni di euro.
I provvedimenti sono maturati in seguito ad una complessa attività investigativa, nell’ambito della quale risultano indagate ulteriori 43 persone fisiche, nonché 17 persone giuridiche come si legge in una nota della Gdf.
“L’innovativo meccanismo truffaldino, scoperto per la prima volta nel corso delle indagini dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, prevedeva l’utilizzo, da un lato, di società non operative, che hanno richiesto all’Agenzia delle Entrate, tramite F24, versamenti a quattro fondi pensione e centonove enti bilaterali, con sede su tutto il territorio nazionale, senza esborso di denaro ma utilizzando in compensazione crediti di natura tributaria e previdenziale inesistenti, tra cui in particolare il “credito per famiglie numerose”. La successiva richiesta di rimborso delle somme, circa 16 milioni di euro, provento della frode, da parte delle suddette società, ai medesimi fondi pensione e enti bilaterali, era giustificata dalla commissione di “errori” nella richiesta di accredito in loro favore, anche perché, come emerso dalle indagini, le imprese coinvolte non avevano neanche personale alle dipendenze, tale da giustificare i versamenti richiesti”. I visti di conformità sugli F24 sono stati “rubati” a soggetti deceduti”.
Le attività di oggi, mercoledì 19 maggio, della Gdf rappresentano l’epilogo di una vasta operazione, denominata “New Job”, che aveva già portato nei mesi scorsi al sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per oltre 9 milioni di euro, e si collocano nell’ambito della più ampia operatività della Guardia di Finanza volta al contrasto di gravi fenomenologie fraudolente in grado di generare enormi profitti illeciti ai danni dell’Erario. L’obiettivo è tutelare la finanza pubblica e contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.