Da maggio 2017, vale a dire ben otto mesi prima del disastro ferroviario di Pioltello, che a gennaio del 2018 provocò la morte di tre persone e un centinaio di feriti, era noto ai tecnici preposti alla manutenzione che quel giunto sui binari, considerato oggi responsabile del deragaliamento del treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi, era da sostituire.
Lo hanno raccontato nelle scorse ore, durante il processo di primo grado a carico di nove imputati, tra cui RFI, Rete Ferroviaria Italiana, l’ex amministratore delegato, Maurizio Gentile, ed altri ex dirigenti e dipendenti, gli addetti alla manutenzione dei binari, che da mesi stavano tenendo sotto osservazione il giunto consumato, e consigliata la sua rimozione più volte.
Dalla primavera precedente la tragedia, in più persone sapevano che la tratta ferroviaria non era nelle migliori condizioni di sicurezza, ma ogni sollecitazione ad agire è sempre rimasta inascoltata, come raccontato in tribunale. Finchè uno spezzone di rotaia ha ceduto proprio in corrispondenza del giunto che ormai non teneva più, facendo deragliare il treno all’altezza di Pioltello la mattina del 25 gennaio 2018.
E il processo continua.