Milano esce incredula dalla giornata di ieri, martedì 23 giugno, quando sono state arrestate tredici persone, tra impiegati e funzionari, dodici portate in carcere e una messa agli arresti domiciliari, per presunte tangenti ed appalti truccati nell’ambito della conduzione, realizzazione e manutenzione, della metropolitana cittadina.
Tra gli arrestati anche il dirigente di ATM, l’Azienda Trasporti Milanese, Paolo Bellini, funzionario “storico”: l’Azienda si è dichiarata parte lesa nella vicenda, del tutto estranea ai fatti.
Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, in seguito ai risultati dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano su otto appalti da 150 milioni di euro.
Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio. Trenta le persone fisiche e otto in tutto le società indagate. Bellini è accusato di presunte tangenti per 125mila euro, tra il 2018 e il 2019.
Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, indignato per la “macchia” gettata sulla città con questo esempio di corruzione, dovuto a pochi funzionari, per i quali lo stesso primo cittadino chiede oggi pene esemplari, e l’allontanamento dal loro incarico in ATM.
“Ho chiesto ad ATM di prendere provvedimenti rapidi, queste persone devono essere licenziate. Non me l’aspettavo e ho dentro tantissima rabbia perché tanti stanno facendo la loro parte in questo momento di difficoltà, e due funzionari ti mettono in croce”, il commento del sindaco.